Giovanni di Niccolò Luteri, detto comunemente Dosso Dossi (San Giovanni del Dosso, 1474 – Ferrara, 1542), è stato un pittore italiano. Fu il principale artista attivo alla corte ferrarese degli Este nel primo Cinquecento, l'epoca dell'Ariosto, delle cui evocazioni fantastiche fu un suggestivo interprete. Le sue opere sono esposte nei più prestigiosi musei di tutto il mondo.
San Giovanni Battista, Dosso Dossi.
I dati biografici sull'artista sono scarsi. Conosciamo con esattezza il luogo di nascita, ma non l'anno. Il padre era originario del Trentino e fu economo alla corte estense di Ferrara. Nel 1485 è accertato che la famiglia abitasse a Dosso della Scaffa (oggi San Giovanni del Dosso). Essendo il padre divenuto proprietario del piccolo podere di Dosso della Scaffa, trasmise ai figli il nome del santo patrono del paese: Giovanni appunto e Battista.
Dosso Dossi a San Giovanni del Dosso.
Nella sua formazione Dosso non attinse direttamente alla prestigiosa scuola ferrarese del Quattrocento, ma vi fu influenzato solo dopo avere già imparato i segreti dei pittori veneti, in particolare Giorgione. A questi insegnamenti di base aggiunse poi rimandi alla cultura classica e a Raffaello, oltre a una propria attitudine narrativa ben sviluppata. Nel 1510 si trovava a Mantova, al servizio dei Gonzaga, e nel 1514 fu nominato pittore di corte a Ferrara. In tale veste fu coinvolto nelle principali imprese decorative di Alfonso d'Este, quali i Camerini d'alabastro. Con frequenti viaggi (Firenze, Roma e soprattutto Venezia), Dosso si tenne sempre aggiornato alle ultime novità dei centri artistici nevralgici della penisola, avviando soprattutto un proficuo dialogo con Tiziano, da cui riprese la ricchezza cromatica e le ampie aperture paesaggistiche. Per un periodo fu in contatto con Michelangelo, dipingendo massicci nudi virili. Verso il 1530, per i Della Rovere, affrescò la Villa Imperiale di Pesaro. Nel 1531 Il Principe Vescovo di Trento Bernardo Cles richiese ad Alfonso d'Este l'attività del Dosso, che per oltre un anno attese alla decorazione ad affresco di una ventina di ambienti del Castello del Buonconsiglio, dove lavorò a fianco del Romanino.
Dosso Dossi. Rinascimenti eccentrici al Castello del Buonconsiglio